sabato 5 maggio 2007

9 - FUORI DAI DENTI


A. M., mamma
Il lato oscuro della maternità?
È – sembra strano – che la vostra paternità non ci fa sentire meno sole.
Avremmo bisogno di essere sostenute, se non portate in braccio: ma voi non ci siete.
Se c’è un problema, vero o falso, dobbiamo farci carico anche della vostra ansia e del classico dito puntato che serve a scaricarvi la coscienza e a sentirvi immuni da qualsiasi responsabilità (soprattutto quella di non esserci stati accanto al momento giusto).
Bella lì! Dopo che tutto il mio essere si è prostrato davanti al frutto del nostro amore (e non dell’incontro dei nostri genitali!) tra latte, cacche, pipì e veglie notturne, mi è capitato di sentirti pronunciare parole folli: per una calo di latte, che volevo risolvere senza l’aiuto di quella bianca poverina che miracolosamente, con un po’ di acqua, riempie il biberon, hai detto.
- “Tu me lo vuoi far morir di fame!”
Forse se avessi fatto muro con me, invece di farmi il muro, avremmo potuto valutare insieme che la pelle morbida e idratata, lo sguardo vivace e attento tutto dicevano tranne che una morte imminente! E forse non avrei ingannato la pediatra e te, fedele suo seguace, mettendo in quel biberon di acqua uno soltanto dei prescritti misurini, giusto per dare un poco di colore!

PS - Grazie alla bugia dell’acqua colorata e alla mia ostinata perseveranza, il frutto dell’amore è stato poi allattato fino ai sedici mesi!

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