sabato 5 maggio 2007

7 - E SE CAPITASSE ANCHE A ME ?


L. F., mamma
Mentre aspettavo Edoardo, e in realtà anche prima di restare incinta, ero terrorizzata ogni volta che leggevo o ascoltavo in TV la terribile cronaca di mamme impazzite che ammazzano le proprie creature. Il terrore provato derivava dal sentirmi minacciata da un sentimento tanto brutto. Mi dicevo:sembra tanto inconcepibile eppure è possibile che un corto circuito del cervello produca un fatto tanto atroce e se capitasse anche a me? In fondo chi sono io per dichiararmi immune da una forma depressiva di questo genere?
La mia gravidanza è stata bella, gioiosa e piena di salute, salvo piccoli fastidi nell’ultimo bimestre. Avevo promesso a me stessa che avrei vigilato sul mio umore nei mesi successivi al parto e avevo chiesto a mio marito di fare altrettanto. Il momento tanto atteso è arrivato e non è stato quello che mi aspettavo. Edoardo è nato con un cesareo d’urgenza, purtroppo! È un bambino sano e bello ma io nei primi tempi non riuscivo a gioirne. I miei pensieri erano rimasti fermi e intrappolati a quella notte di travaglio conclusasi in sala operatoria. Avevo bisogno di una spiegazione che nessuno ha saputo darmi. Mi sentivo ripetere soltanto “Non è colpa di nessuno, può capitare”. Quindi dovevo arrendermi alla sfiga! Forse se fossi riuscita a liberarmi in fretta da questi pensieri avrei avuto meno problemi con l’allattamento chissà! Certo è che i primi mesi sono stati durissimi. Dovevo accettare quanto successo, dovevo riprendermi nel corpo e nello spirito e volevo a tutti i costi allattare al seno il mio bambino. Per fortuna mi sono imbattuta nella Casa di maternità quando Edoardo aveva circa quaranta giorni di vita e così è iniziato un percorso che mi ha permesso di riprendere fiducia nella vita e la serenità di cui ogni mamma ha bisogno per sentirsi confortata nel lavoro quotidiano che compie. Con la mia esperienza non voglio dire che senza l’indispensabile supporto della Casa di maternità sarei stata certamente una mamma depressa potenzialmente pericolosa per mio figlio, ma che il lato oscuro della maternità esiste ed è bene esserne consapevoli per esorcizzarlo. Diventare madre è un’esperienza talmente forte da evocare emozioni sia positive che negative. Le negative vanno accolte ed esternate, così non faranno alcun male ma ci renderanno solo più forti e sicure.
Comunque una domanda continuo a farmela: come sarebbe andata se avessi conosciuto prima questo luogo meraviglioso e avessi deciso di partorirci? Pazienza, il prossimo magari nasce all’ospedale, ma con uno dei miei “angeli custodi” al seguito.

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